Progetto “Morti improvvise degli atleti”
Salviamo i nostri giovani atleti

Le drammatiche immagini che tutti noi abbiamo dovuto prima o poi guardare ci rimandano la scena intollerabile di giovanissimi atleti, a volte poco più che bambini, che si accasciano all’improvviso durante un’azione di gioco.
Prima lo sconcerto dei compagni , poi l’ingresso in campo dei medici, dei massaggiatori, dei dirigenti di squadra. Nessuna manovra di rianimazione è efficace, né il massaggio cardiaco né il defribillatore. Un altro giovane atleta muore sull’erba del campo di gioco e le persone presenti impiegano qualche minuto per comprendere in pieno la dimensione della tragedia che appare subito incomprensibile. Sul volto di tutti si legge la disperazione, lo sconforto, l’incredulità.
Un altro giovane atleta è morto e nessuno sa dare una spiegazione a quanto è appena avvenuto.
I certificato medici erano tutti rassicuranti; il ragazzo non aveva mai manifestato prima alcun disturbo, tanto meno cardiaco.
Dunque che cosa è successo? Nessuno sa dare una risposta.
Ma questo non significa che non si possa arrivare ad una soluzione del problema, o quanto meno alla possibilità di diagnosticarlo in tempo.
Il mese scorso, con l’aiuto di tante persone. si è riusciti a raccogliere i fondi per l’acquisto di una ecosonda 3D. Si tratta di un gioiello tecnologico sofisticato, una apparecchiatura che consentirà di migliorare l’accuratezza diagnostica delle patologie cardiache attraverso ecografie tridimensionali. La sonda è anche un utile strumento per contenere il rischio delle morti improvvise degli atleti durante le manifestazioni sportive.